Fegato alla veneziana

Fegato aea venessiana

Tra le frattaglie, è l’alimento più comunemente usato e quello alla veneziana costituisce uno dei piatti più tradizionali della cucina veneta in generale e probabilmente uno dei più antichi. Più antica ancora è la sua derivazione in quanto ci sono testimonianze del suo uso già in epoca romana. Sembra proprio che il nome derivi da ‘iecur ficatum’ (fegato coi fichi), perché per far ingrassare maggiormente il fegato soprattutto dei maiali e delle oche si usava nutrire questi animali di fichi.

Un’altra teoria sostiene invece che il nome provenga dall’abitudine, sempre romana, di cucinarlo con questi dolcissimi frutti, per attenuarne il gusto particolarmente forte. Comunque sia, gli acuti veneziani pensarono bene di sostituire i fichi con le cipolle, comunemente diffuse in laguna, che smorzano il gusto del fegato altrettanto bene. L’aceto è un altro componente di questo piatto che, in assenza di frigoriferi, serviva in passato per togliere l’odore sgradevole di questo alimento se non consumato fresco. Oggi è una scelta dello chef, se metterlo o meno. In alternativa si può utilizzare vino bianco o limone. Sul fegato c’è un’antica diatriba, poiché la tradizione prevede il fegato di maiale, oggi invece si preferisce quello di vitello o di vitellone, dal gusto meno deciso. Un piatto che non manca mai nelle Osterie Slow Food veneto.

Ingredienti per 4 persone

  • 6/7 cipolle bianche o dorate
  • 500 gr di fegato di vitellone o di vitello
  • Sale fino
  • Pepe
  • Olio extravergine di oliva oppure burro

Esecuzione

Sbucciare le cipolle, avendo cura di togliere anche la prima pelle che dopo la cottura può risultare troppo secca e tagliarle in 8/10 spicchi.

Cospargere tutto il fondo della pendola con olio o qualche noce di burro e far passire per almeno 15min le cipolle, aggiungendo il sale e il pepe.

Tagliare il fegato a straccetti e buttarlo nelle cipolle, aggiustando eventualmente con dell’altro sale e pepe e cucinare per un’altra ventina di minuti.

Impiattamento
Servire il fegato accompagnato con una o due fette di polenta abbrustolita.

Condimenti segreti dell’Osteria Madonnetta
In questo piatto ce ne sono più di uno.

Prima di tutto si consiglia di utilizzare il sale grosso anziché fino per far asciugare più in fretta le cipolle. Poi si possono usare anche diversi tipi di fegato, per rendere più gustoso il piatto. E per ricordare le tradizioni antiche a fine cottura si può versare qualche lacrima di aceto o consigliare al cliente di schiacciare uno spicchio di limone.

Vino consigliato
Cabernet di Breganze